CAPITOLO ZERO
PREMESSA
Avviso ai naviganti
Di seguito, trovate il tradizionale foto-report sulla Milano Design Week, creato dal team UFO.ADV per i propri clienti e amici. Salone e fuori salone sono stati camminati, scoperti, guardati, raccontati e fotografati “al volo” pensando a voi.
Non è il caso di ribadire (e invece lo facciamo) che queste sono le nostre impressioni e riflessioni personali e informali, non pretendiamo di avere in tasca verità, esattezza e completezza, se qualcuno si è dispiaciuto per qualcosa ce ne scusiamo fin da ora. Racconto e immagini sono un cocktail policentrico: il team-scouting di UFO.ADV includeva scafatissimi stylist e 3d artist, autentici buongustai da salone ma anche visitatori più generalisti, buongustai da ossobuco e cotoletta alla milanese.
Bugatti home
CAPITOLO 1
ANTIPASTO: BENVENUTI A MILANO
ANTIPASTO: BENVENUTI A MILANO
Fuorisalone trainante
Il fuorisalone è inarrestabile. Se Brera esonda di gente e allestimenti, si rafforza la colonizzazione di altre aree che accrescono o recuperano appeal (Centrale, Porta Venezia, 5 vie, Tortona).
Fa notizia la fiera di Rho che per la prima volta subisce una significativa riduzione dei padiglioni. Facile leggere uno spostamento del baricentro verso il “fuori” che da trainato diventa trainante, con annesso superbonus per albergatori, ristoratori e noleggiatori di spazi (qualunque sia, purché in Brera).
Per il popolo dei ceramic-addicted uno spunto per riflettere sul ruolo della fiera tradizionale rispetto ad altre situazioni più dinamiche e coinvolgenti. La sensazione è che l’experience vinca sulla mera esposizione commerciale del prodotto, soprattutto nell’alto di gamma, quando a prevalere sul valore intrinseco sono i valori immateriali.
Elle Decor Material home
Sold out
Installazioni ed eventi pullulano in quantità sovrumana, fuorisalone.it ha contato 1.125 eventi: calcolando 20 al giorno farebbero 56 giorni di visita. Si scherza ma due-tre giornate (file incluse) sono il minimo sindacale, infatti è tutto esaurito a prezzi quadruplicati: alberghi, appartamenti, stanze e bettole. Nei dehor di Brera il pranzo finisce quando inizia la cena. Gli stranieri bevono spritz fluorescenti dall’alba a notte fonda, decretando di prepotenza un trend inarrestabile: spritz is the new cappuccino.
Code e qr-code
Parola d’ordine: QR-CODE. I contatti sono il nuovo eldorado. Non valgono più i biglietti da visita tarocchi, per entrare ti devi autenticare. Lunghe code per la liturgia del QR code: Inquadra, compila il form, metti spid e gruppo sanguigno, invia, attendi mail di conferma, mostra screen, entra. Naturalmente dopo il salone la tua casella email diventa la stazione centrale, questo è il prezzo da pagare, ma ci sta. Operazioni macchinose, sarebbe ora di istituire un pass unificato con QR code individuale (un po’ come a Cersaie 😊 stavolta siamo più bravi noi).
Bottega Veneta
Milan is namber uan
La città brulica di infiniti giardini, palazzi, localini e angoli tutti da scoprire, trasformando la visita in una experience strepitosa, una deliziosa caccia al tesoro per gli stranieri e non solo, dove nell’infinito perdersi e ritrovarsi anche i piccoli player hanno la loro chance. Insomma “Milan, l’è on gran Milan” e le tante design week alternative che sbocciano in ogni continente non raggiungeranno mai il fascino milanese.
Ralph Lauren – The Bar
CAPITOLO 2
PRIMO PIATTO: MATERIE, FORME E COLORI
PRIMO PIATTO: MATERIE, FORME E COLORI
Materiali e finiture
Se il design non offre spunti particolari, confermando le linee consuete, l’evoluzione si concentra su materiali e finiture, alla ricerca di materie naturali e pregiate, con un grande lavoro sulla tattilità e su lavorazioni di alta maestria artigianale.
A celebrare la centralità dei materiali ci pensa l’ombelico del fuori salone, cioè la mostra di Elle Decor a Palazzo Bovara, intitolato quest’anno “Material Home”. Cuore pulsante è un lungo tavolo – materioteca che ospita campioni di pietre, tranciati di legno, metalli, vetri, elementi in terrazzo selezionati dall’archivio di Material Bank.
L’attenzione a dettagli e alle lavorazioni è una costante, ad esempio con La Cividina che propone “Fatto dall’uomo”: un allestimento in un bel palazzo dove tutti i prodotti e le creazioni sono realizzati dall’opera dell’uomo, non da macchine né dalla natura.
Elle Decor Material home
Elle Decor Material home
Elle Decor Material home
Elle Decor Material home
Metallo
Quest’anno tanto metallo, quasi sempre brunito, scuro e materico. Dai mastri cucineri Boffi e Bulthaup, ma anche Salvatori che con la Urquiola presenta una linea più “accessibile” che combina il marmo con il metallo per interno di lavello e vasca a coppa ma anche pareti.
Marmo e pietra
Chiaro o scuro, con proposte di varianti e colori meno sfruttati, il marmo troneggia in cucine imponenti e sagomate, ma anche tavolini e tavoloni che disegnano forme morbide e arrotondate. Superfici sempre opache, setose, giammai lucide. Accanto al marmo e alla pietra, diversi manufatti in terrazzo (a pezzettoni o pezzettini) una materia che pare riscoperta dal design.
Legno
È il materiale “da mobile” per eccellenza, quindi protagonista in massello sagomato e tornito per sedie, poltrone e tavoli. Il colore è quasi sempre medio, sul noce, rare le varianti miele o scure. Tante superfici cannettate per cucine e mobili (scavato dal pieno per i brand di prestigio, in laminato pressato per le cucine commerciali) ma anche altre lavorazioni, compresi intarsi a patchwork.
Tessuto
Il trend del bouclé continua, anzi rilancia diventando ancora più riccioluto e spesso, anche in abbinamento con trame più essenziali. Tessuti naturali, pregiati e materici, con una storia da raccontare. Stuoie, tatami, intrecci in fibre naturali per pavimenti e pareti.
Pelle
Lusso e alta gamma non prescindono dalla pelle, colorata, goffrata e intrecciata, ma sempre morbida e opaca, che riveste gli imbottiti e si allunga ad avvolgere i piedi dei tavoli e la struttura delle sedute.
Terracotta e ceramica smaltata
Per vasi e oggetti di ogni foggia e dimensione, presenti un po’ ovunque, ma anche per rivestimenti con geometrie tridimensionali a forte rilievo, dalle trame quasi seventies ma con superfici polverose e materiche. L’appeal di superfici e colori terrosi è confermato anche dall’installazione di Hermes.
E le piastrelle-lastre?
Si infoltisce con ABK la famiglia numerosa dei “flagship store” di aziende del distretto, che spalmano su 12 mesi l’investimento permettendo di “esserci” anche alla MDW. Il format degli spazi è piuttosto standard: una geometrica presentazione di lastre al piano-vetrina e l’immancabile materioteca con zona lavoro al seminterrato o al mezzanino. In ottica fuorisalone prevale la sobrietà, il lato-evento è secondario. Non si fa show ma si coltivano contatti e relazioni, meglio se favorite da qualche talk e/o aperitivi con dj-set (Florim). Poche le installazioni, molto instagrammata la creazione vista-duomo “Poesis Materiae” di Zaha Hadid Architects per Iris Ceramica Group.
Al di fuori dei flagship, negli allestimenti in giro per la città la presenza del gres è residuale. Le classiche “interpretazioni” di marmi, pietre, cementi e legni non affascinano gli interior designer, che preferiscono la materia, la ceramica-ceramica, che ha colore, sapore e struttura (non necessariamente artigianal-vintage, vedi le pareti rosse di Diesel living). Emblematico il citato Material Home di Elle decor. Mutina gioca una partita a sé, e raddoppia gli spazi prendendosi l’area garden + underground che l’anno scorso era occupata dal best-in-show Solid Nature, dove presenta un inedito rivestimento a intreccio tridimensionale che non riveste ma decora.
Colori
Come linea generale, prevalgono toni chiari, neutri, caldi, specie per tessuti e tendaggi, che nei setting combinano varie tinte in cadenza. Gli accenti cromatici – in particolare per i tessili – frequentano il giallo: pallido e desaturato oppure – a volte – più acceso ma naturale (mango e curcuma) o verso l’ocra.
Forme e design
Si confermano linee morbide e arrotondate, in particolare per sedute e imbottiti. Anche i tavoli non sono rigidi e squadrati e prediligono sagome leggermente ammorbidite con i bordi perimetrali lavorati e arrotondati.
L’area più effervescente si conferma quella del lighting dove il rigore generale lascia spazio alla creatività, con forme e materiali di ogni tipo (Flos, Loewe Lamps) fino a diventare veri elementi scenografici.
Al salone è l’anno (pari) di Eurocucina, che stavolta condivide i padiglioni con l’evento collaterale FTK (tecnologie per cucina, 50 espositori). Il design delle cucine è lineare e minimal con gole a scomparsa, zoccolo inferiore basso o ante che arrivano a terra o che si spingono in alto a coprire il ripiano. Ante scanalate o cannettate. La tecnologia è presente ovunque ma ormai quasi scontata, non serve sottolineare più di tanto le varie diavolerie di domotica, o le zone cottura invisibili. Per le moderne abitazioni open space, tante soluzioni multifunzione, grandi sportelli a scomparsa che nascondono porzioni di cucina, piani scorrevoli coprono la zona preparazione mettendo d’accordo funzionalità e design.
Boffi
L’arredobagno è propositivo per sanitari e arredi, dove spesso si punta su colori accesi e forme seventies (Flaminia) o stand con tanti angoli instagrammabili (Cielo) che attirano l’interesse dei visitatori sempre alla ricerca dello scatto perfetto.
CAPITOLO 3
SECONDO PIATTO: TRIS DI APPROFONDIMENTI
SECONDO PIATTO: TRIS DI APPROFONDIMENTI
Appartamenti da sogno
Accanto alle canoniche installazioni al piano-strada, dove il flusso di popolo si intrufola e si accoda, crescono le varianti del “concept appartamento”, con allestimenti permanenti o temporanei. E’ un contesto più selettivo che garantisce una esperienza di vista più immersiva, articolata e avvolgente. Sono luoghi dove non si arriva per caso.
Meridiani
Tra gli appartamenti permanenti e “attivi” tutto l’anno segnaliamo Bocci e Meridiani, dove ci è piaciuto tutto: atmosfera, prodotti, accoglienza: un bon ton delizioso, luminoso, accogliente.
Abbiamo visto anche il superattico Bentley Home in corso Venezia, lusso in stile automotive per sceicchi (di Luxury Living Group, che ha in scuderia Versace Home, Dolce&Gabbana Casa, Bentley Home, Bugatti Home, Trussardi Casa). Nel giardino, l’appartamento-serra Bugatti-Home tra specchi e l’immancabile supercar attira click.
Numerosi (e significativi) gli appartamenti-installazione temporanea. Molto frequentato e apprezzato l’appartamento spagnolo (by Elle Decor) una enclave 100% made in Spain in una location di grande charme con mega-bovindo raggiungibile dal Palazzo Bovara. Nello stesso circuito, poco distante La casa dell’Architetto di Marie Claire Maison, location deluxe in palazzo settecentesco con parco (Museo Arte Moderna).
Super-cool e instagrammata, Casa Ornella una location permanente con allestimento temporaneo porno-chic che trabocca massimalismo e ironia, che ha portato in zona navigli tanti visitatori.
Rivolto alla fascia alta-altissima del mercato, l’appartamento di Artemest esalta l’eccellenza dell’artigianato e del design italiano, sei stanze progettate da altrettanti studi prestigiosi, in un principesco palazzo del novecento. Menzione speciale anche per the D apartment di Desalto.
Garden uber alles
Massiccia e ovviamente tanto catchy la proposta di arredi per giardini e terrazze, da parte di brand specializzati oppure a fianco delle gamme per interni. Sono prodotti “tecnici” che sostengono prezzi e margini più elevati aumentandone l’appeal per i produttori. Il design, rispetto al mondo indoor è più dinamico e mostra più libertà creativa di forme, colori, soluzioni e materiali. L’appeal beneficia sicuramente anche delle location, con terrazze splendide e giardini segreti da scoprire in fondo all’androne di un palazzo, che saziano la voglia di primavera.
La sensazione è che il mercato sia florido complice l’amore post-covid per i terrazzi e l’infinità di dehor estivi e aperi-lounge che si contendono strade e piazze del centro, facendo gara a chi ha la mise-en-place più chic.
Elle Decor Palazzo Bovara
Design e moda
Il dialogo fra questi mondi complementari è sempre aperto: al salone il corteggiamento si fa concreto e spesso prescinde dalla concreta presenza dell’arredamento nel bouquet della maison. Le installazioni servono comunque a riaffermare il brand e la sua proposta di lifestyle.
Interessanti anche le collaborazioni tra maison di moda e brand di design come Bottega Veneta con Cassina, ma anche Gucci con Acerbis, cc-tapis, FontanaArte, Tacchini, Venini (nel flagship Gucci di via Montenapoleone, cinque icone del design riproposte nel colore iconico rosso ancora, scelto dalla nuova direzione creativa).
Bottega Veneta Cassina
Hermes
(un must-see storico nel tour in Brera) quest’anno si supera, allestimento molto suggestivo dedicato a terre, terracotte, pietre e materie (collegamento al concept molto labile, la planimetria forma una x che ricorda una camicia da fantino) e a seguire corridoio di arredi e oggettistica, accanto ai pezzi storici cui si sono ispirati. Gli arredi della maison sono pochi ma iconici e decisamente Hermes.
Loewe
Affollatissima mega-installazione monografica di lampadari (l’anno scorso erano sedie e sedute) con 24 creazioni di altrettanti designer ad hoc pour le salon. Forme organiche, paglia e pelle intrecciata (riferimento alla pelletteria). Location underground enorme, suggestiva e scenografica. Instagrammer scatenati.
Loewe
Bottega Veneta
Voto 10 al marketing per i tubi verdi a tracolla con poster omaggio, vero oggetto cult del fuorisalone. Lunga coda alla installazione “on the rocks” (collaborazione con Cassina, dedicata a Le Corbusier) con doppia catasta di cassette in legno, repliche di “LC14 Tabouret Cabanon” uno sgabello – tavolino che Le Corbusier ha creato dopo aver visto una cassa da whisky naufragata sulla battigia. Alcune erano realizzate con pelle intrecciata multicolor, in serie numerata in vendita a 18mila euro.
Diesel Living
(zona brera-foro bonaparte) prosegue le collaborazioni con licenziatari per le diverse aree (imbottiti, illuminazione, oggetti) e conferma il proprio mood disruptive, in spazi wow foderati di ceramiche (Iris) con effetto vinile rosso fuoco (Cappotto-di-Annalisa) e alcove argento-domopak (fornetto delonghi). Dentro, lampade, imbottiti e anche una cucina full-metal-jacket che si specchia nel soffitto.
Diesel
CAPITOLO 4
MIX DOLCE (E UN PO’ SALATO)
MIX DOLCE (E UN PO’ SALATO)
Flagship-superstore
La città, e in particolare Brera vive 12 mesi all’anno e attira investimenti: alcuni flagship-store assumono dimensioni da superstore: dalla vetrina a piano strada si accede a spazi immensi e labirintici, rivelando strutture e metrature davvero wow. Frau (splendidi ambienti affrescati e cortile con supercar attiraselfie ) Gessi (jungle-hall a tripla altezza, super lounge in-out con mega-bar, boschi verticali, consolle vj-dj, light show e pista da ballo, ma anche gli uffici. Tra i pionieri del big-space, l’arcinoto labirintone di Boffi, e giusto di fianco anche Salvatori comincia ad avere più stanze della reggia di Caserta.
Gessi showroom
Specchi e specchi
Tanti allestimenti ricorrono a superfici specchianti con effetti di trompe l’oeil e di moltiplicazione delle prospettive. Flos forse la più riuscita e scenografica….. Diesel specchio a tutta parete, inclinato a mostrare “a volo d’uccello” tutta la parte superiore della cucina.
Sostenibile poco sostenuto
Sorprendentemente, il tema sostenibilità, prioritario nell’architettura, appare un po’ defilato. Forse mancano argomenti realmente decisivi o semplicemente sono dati per scontati. Fa eccezione ENI (!) che nello spazio cool dell’orto botanico gioca l’installazione sul riciclo e sulla pula del riso come materiale da costruzione, quasi un percorso iniziatico di redenzione da idrocarburi. Unipol (palazzo omonimo, quartiere Isola) aveva “il respiro dell’aria”: 40.000 mq di facciata come un cielo blu, con 14 mega nuvole luminose ispirate a Magritte (concept Studio Azzurro).
Unipol – Studio azzurro Quartiere Isola
Icone, maestri, heritage
Il riferimento all’epoca d’oro dei padri nobili del design è una costante (e prevale sul futuro) come la presenza di tanti pezzi storici a nobilitare gli allestimenti, segnale di una accresciuta affinità nella evoluzione del gusto con lo stile immortale di questi elementi anni 60-70. E’ forte anche il richiamo dei brand alla propria storia, tra citazioni e rielaborazioni di pezzi iconici (Flos, Alessi, Frau). Non mancano concept con omaggio dichiarato ai grandi maestri, sempre di sicura presa (Bottega Veneta tributo a Le Corbusier, Loro Piana a Cini Boeri, Saint Laurent a Gio Ponti).
Cini Boeri
Wallpaper frozen
Raffreddamento nell’entusiasmo per i parati da pareti, forse per una fisiologica discesa dopo le trascorse abbuffate (dopo l’apogeo, viene il perineo) o per la difficoltà di uscire dalle Jungle di kenzie e monstere. London Art ha dedicato la sua mitica torretta multipiano al tema “mille e una notte”, ma non ci ha fatto sognare.
London Art
Design in movimento
Attratta dai fiumi di popolo della MDW, anche se con il mobile ci azzecca poco, l’automotive è una presenza costante e con budget importanti, magari alternando gli anni: nel 2024 abbiamo Porsche (gran successo) Audi, Bmw, Toyota, Ducati e Cupra a fare show con installazioni in location attraenti. Innovazione e sostenibilità sono l’argomento, ma anche il design, con il motore elettrico poco ingombrante che lascia più “margine”. A fare da ponte, la nuova Lancia Y con gli interni vestiti da Cassina.
Alcuni dei protagonisti “cult” dell’ultimo decennio (Dimore, Studio Pepe) sembravano un po’ sotto i loro standard, forse hanno preso fiato per stupirci al prossimo salone.
Dimore centrale
Grazie davvero per essere arrivato fin qui! Rinnoviamo l’invito a contattarci, se ti fa piacere commentare con noi, provare a prevedere il futuro o semplicemente scambiare due chiacchiere davanti a un caffè.