Il Salone offre un gran numero di stimoli provenienti da un settore attiguo a quello ceramico e noi ne abbiamo fatto man bassa.
Dopo la prima parte dedicata al fuorisalone, ecco la seconda puntata del report con le nostre impressioni, questa volta siamo al salone vero e proprio, nel quartiere fieristico di Rho.
0. SALONE PER ADDETTI AI LAVORI
La manifestazione è riservata agli operatori del settore, manca quindi tutto il pubblico di curiosi, festaioli e turisti che affolla il fuorisalone: occorre registrarsi con biglietto da visita e l’ingresso costa ben 35 eurini (sconti a studenti e anziani).
Qui il pubblico è molto più selezionato, anche per il costo elevato del biglietto (quasi come il parcheggio del Cersaie, ma qui si arriva a razzo con la metro, 2,5 euro) ciononostante molti stand importanti permettono l’accesso solo ai visitatori in lista o dopo averli identificati e autorizzati.
La fiera è organizzata da Federlegno Arredo Eventi, forse per questo le aziende ceramiche presenti si sono adeguatamente moderate nel presentare piastrelle che imitano il legno.
1. LUSSO “GLAM” IN FORMATO EXPORT
E’ un fatto che alcuni ricchi mercati export, un tempo famosi per il gusto sfarzoso e pacchiano, vadano rapidamente assimilando le metriche più equilibrate del design internazionale. Nell’interior design di prestigio esiste ormai uno stile contemporaneo abbastanza trasversale che ritroviamo nelle metropoli dei diversi continenti.
Evidentemente però l’arredo “ricco” ha ancora estimatori: il padiglione classico mostra stand decisamente costosi da realizzare, con soffitti ottocenteschi, porte in quercia e lampadarioni in cristallo. Sorprendente la cassaforte d’oro, l’armadio dei desideri con tutto quel che serve all’uomo di classe (multi-girello per tenere in carica gli orologi automatici, vano umidificato per i sigari, sportello climatizzato per il whisky). Il prestigio si comunica anche attraverso letti con testiere enormi o tavolini con gambe dorate (…di donna).
Lo stile più comune, che alcuni definiscono “glam” inserisce accenti neoclassici in strutture moderne, con materiali e finiture sempre un po’ cariche.
2. TENDENZE NELL’ARREDO
Distillare il succo di una fiera identificando una precisa linea di evoluzione nelle tendenze è mestiere difficile, per illuminati trend setter e lifestyle blogger.
La nostra impressione è il prevalere di linee pulite ed essenziali ma con geometrie morbide, diminuzione delle spigolosità a favore di bordi e profili più arrotondati e dolci.
Nei materiali, cala un po’ il legno a vantaggio di strutture in metallo dalla verniciatura materica e polverosa, scaldato da tessuti in tantissime varietà di materie, tinte e modalità di impiego. La ricerca di materie, accostate in vari modi è il fattore che dà più carattere, più delle forme: al metallo verniciato e ai tessuti si aggiungono pelle pietra e marmo.
Per quanto riguarda i colori, dopo le abbuffate di tortora, fango, talpa e greige si respira con più ampiezza e varietà, con tessuti chiari e luminosi, che spesso trovano accenti in toni pastello, sia per le parti tessili che strutturali.
Come design, a uno sguardo dall’esterno non si riscontrano particolari evoluzioni rispetto agli ultimi anni. Tutto di buon gusto, elegante ed equilibrato ma in ultima analisi piuttosto indifferenziato: difficile identificare lo stile di un brand rispetto all’altro.
Molti stand hanno piante e aree verdi decisamente importanti.
I mobili per esterni offrono proposte sempre più belle e curate.
3. I BIG DELL’ARREDAMENTO: STAND GRANDISSIMI FRUIBILI A PIÙ LIVELLI
La dimensione, la struttura e il livello di finitura degli stand principali porta a pensare che la congiuntura o le prospettive siano favorevoli. C’è anche la volontà di mostrare i muscoli.
Spesso i top-stand hanno una zona aperta al pubblico, con i best-seller iconici del brand, e una zona ad accesso controllato, a volte secretata visivamente. Le metrature sono enormi, calcolando anche le strutture a 2 piani.
Lo stand Minotti. Ovunque impazzano gli smartphone a fotografare tutto, ma qui siamo al ridicolo: nella zona aperta a tutti, una folla infervorata a filmare un maxi-schermo che proietta immagini del divano che hanno fisicamente di fronte, passando un video probabilmente scaricabile in originale dal web. Un’area è solo per membri accreditati con entry card.
Lo stand Poliform, su due piani con giardinetti esterni e perimetro vetrato.
4. IL PADIGLIONE CUCINE
L’area dedicata alle cucine è una fiera nella fiera. Al centro un enorme stand Samsung dove con video di grande effetto si profila il futuro (già concreto) delle cucine smart 4.0 dove tutti gli elettrodomestici sono intelligenti, quindi agiscono e interagiscono gestiti dallo smartphone via web. Di queste prestazioni futuristiche negli stand degli arredatori ci sono pochissime tracce, sono confinate agli elettrodomestici.
Alcune marche come Scavolini propongono soluzioni assortite per un ampio spettro di gusti: dalla cucina rustica anni 80 (davvero) a quella anni 90… fino ad altre decisamente più attuali.
Alcuni stand, come il gruppo Lube sono davvero grandi e affollatissimi di gente che tocca tutto. Ha un borgo con piazzetta interna, una app dedicata per avere informazioni, grandi uffici con sala riunioni.
Di fronte, lo stand del brand entry-level del gruppo Lube: Creo. Il motto è scritto sul muro: nella convenienza non rinunciare mai alla qualità.
Per sveltire il business, c’è il prototipo dello shop-in-shop. Abbiamo assistito alla visita allo stand di un gruppo con cuffia e guida con microfono. Come per Lube, sono esposte non solo cucina ma anche arredi living.
5. AZIENDE CERAMICHE (E AFFINI)
Iris Ceramica Group
Novità probabilmente inedita il presentarsi come gruppo. Alla reception i loghi dei 4 brand che hanno “fornito” i prodotti. Lo stand sviluppa un tema: il wellness con una rassegna molto ricca, ma ordinata e visivamente gradevole, che prospetta una infinità di applicazioni delle grandi lastre. Dal lampadario al porta-kleenex, passando per banco reception, sauna, lavabo. Traspare l’intento di comunicare le diverse potenzialità applicative del prodotto, oltre che mettere in luce la veste estetica.
In pole position le lastre dalla estetica più caratterizzata, che definiscono il look dello stand, nelle parti più defilate non mancano i classici.
Florim
Una presenza “architettonica” dove l’allestimento con essenzialità ma chiaramente, mostra tutte le varie declinazioni applicative delle superfici proponendo implicitamente il gruppo come global partner: dagli spessorati per giardini al banco reception. Dalle grandi lastre al top bagno, dai rivestimenti per la stanza da letto al banco cucina, dagli armadi al negozio di fiori.
Il riepilogo delle tacche colore rende immediata la percezione dell’assortimento.
All’esterno un grande schermo cattura l’attenzione e svolge il ruolo di sviluppare la parte di emozionalità e comunicazione, dato che lo stand resta molto minimale ed essenziale, e non propone messaggi o comunicazione.
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